Sindrome Premestruale
Sindrome premestruale di alterazioni biologiche e psicologiche estremamente variabili da un caso all'altro, ma sempre con una ben precisa localizzazione temporale rispetto al ciclo mestruale.
Circa l'80% delle donne potrà lamentare sintomi più o meno sgradevoli in prossimità del flusso mestruale (sindrome premestruale), che possono avere ripercussione sulla loro attività lavorativa e sul loro stile di vita.
Sintomi
Solitamente compaiono da 7 a 10 giorni prima dell'inizio del flusso, sono estremamente variabili e difficili da valutare nella loro entità; i sintomi più comuni sono:
- tensione mammaria;
- cefalea;
- gonfiore addominale;
- gonfiore alle gambe;
- irritabilità e/o instabilità del comportamento.
Cause
- ormonali, consistente in un alterato rapporto estrogeni-progesterone a causa di un deficit di progesterone in fase luteinica (la seconda metà del ciclo);
- alterazione ricambio idro-salino (acqua-sali) determinato dall'eccesso o dal difetto di vari ormoni che hanno un'azione sul bilancio idroelettrolitico: estrogeni e progesterone, ormone antidiuretico ADH o vasopressina), prolattina, aldosterone;
- malattie tiroidee (ipotiroidismo): in queste pazienti la somministrazione di ormoni tiroidei determina un miglioramento della sindrome premestruale;
- deficienza di vitamina B6;
- ipoglicemia;
- Quella di deficit di prostaglandine, che sono sostanze coinvolte nella percezione del dolore;
- Quella psicosomatica, che si basa su considerazioni di ordine psicologico, comportamentale e sociale, e sulla constatazione di un associazione, anche se non frequente, della sindrome premestruale con vere e proprie patologie psichiatriche.